NASA: POSSIBILITÀ CHE IL CRISTO SI SIA INCARNATO ANCHE SU ALTRI PIANETI ABITATI

Il 17 febbraio del 1600 Giordano Bruno, frate Domenicano, fu arso vivo in una pubblica piazza di Roma dal Sant’Uffizio dell’inquisizione su ordine ratificato dal Papa Clemente VIII. Perché questa violenta crudeltà? I suoi scritti avevano offeso la Chiesa. Nell’XI secolo la Chiesa aveva dichiarato che la dottrina della pluralità dei mondi era un’eresia e insegnarla equivaleva a morire. Giordano Bruno morì a Roma in piazza Campo de’ Fiori, denudato, legato a un palo con evidenti segni di tortura, e arso vivo. Le sue ceneri furono gettate nel Tevere. Le sue ultime parole, prima che gli fosse bloccata la lingua per impedirgli di parlare, furono “Forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza che io nell’ascoltarla”.

Ma cosa è cambiato oggi nel 2022 da allora? Ebbene, la Chiesa essendosi dovuta aprire a nuove prospettive, sembra che non abbia più necessità di ardere al rogo gente, purché comunque continui ad isolare e denigrare i cosiddetti “eretici”. Anche la cosiddetta scienza ha dovuto cedere a determinate aperture, purché sia ormai considerata la nuova religione del 21esimo secolo, per il suo metodo di studio e valutazione basato su dogmi e preconcetti. Tra queste prospettive, c’è la possibilità che esistano altre civiltà oltre quella terrestre nell’universo. Ma come mai questo cambio di visione? Si tratta di un voluto progresso oppure si sta semplicemente correndo ai ripari in coscienza del fatto che presto tale realtà potrebbe presentarsi prepotentemente nelle nostre vite? D’altronde sia la scienza che la chiesa potrebbero rischiare di perdere immediatamente consenso e seguaci, e questo sarebbe un grande ostacolo per il raggiungimento di quei lugubri progetti per il futuro dell’umanità.

Fatto sta che la NASA, gli USA e i poteri forti sembra abbiano deciso da qualche anno che urge il bisogno di preparare il mondo ad una possibile futura rivelazione riguardo l’esistenza di altre civiltà che popolano l’universo. Una divulgazione a gocce iniziata nel 2017, anno in cui, guarda caso, termina uno studio che prenderemo oggi qui in esame, dove tra i punti in oggetto c’è anche un’indagine sulla possibilità che il Cristo abbia avuto varie incarnazioni in giro per il Cosmo allo scopo di redimere altri mondi abitati.

E allora perché il tema UFO e vita extraterrestre è stato per anni deriso e correlato a questioni di pura fantascienza?

Eppure quegli stessi governi che ci hanno manipolato per tutto questo tempo, cercando di inculcarci violentemente determinate convinzioni, in realtà hanno dimostrato di avere tutt’altra consapevolezza riguardo la realtà extraterrestre.

Molte infatti le testimonianze e i video di avvistamenti di UFO diffusi recentemente dal Pentagono e dalla Marina Militare Americana. Molti i progetti che come il SETI, che ha più di 100 ricercatori che studiano la natura dell’universo e la prevalenza della vita oltre la Terra, vagliano le informazioni che vengono ricevute dallo spazio attraverso i radiotelescopi, in cerca di onde radio anomale che possano confermare la presenza di vita intelligente al di fuori della Terra. Così come anche ARCADE, programma della NASA per lo studio e l’intercettazione delle onde radio provenienti dallo spazio, il quale ha registrato diversi segnali radio provenienti dallo spazio, tra cui il “Segnale Wow!”, entrambi di forma e natura tale da non potere escludere, allo stato attuale delle conoscenze, che possano provenire da fonte extraterrestre. Anche la CIA ha desecretato nel 2021 migliaia di pagine di documenti attestanti avvistamenti UFO, dove molti dei quali sembrano proprio confermare la “visita periodica” di civiltà extraterrestri.

Segnale Wow! è il nome dato a un forte segnale radio a banda stretta che fu rilevato dall’astronomo Jerry R. Ehman il 15 agosto 1977, mentre lavorava al progetto di ricerca di vita extraterrestre SETI

Ed ecco che proprio in questi giorni, come accennavo prima, viene svelato anche un recente studio mirato a capire come gli umani reagirebbero alla notizia che la vita intelligente esiste su altri pianeti. La NASA infatti si è rivolta a 24 tra teologici, reverendi, uomini di chiesa esperti di astrofisica e biologia del Center for Theological Inquiry (CTI) dell’Università di Princeton. Uno dei 24 esperti consultati è il reverendo Dr. Andrew Davison dell’Università di Cambridge, un dottorato in biochimica ad Oxford.

Davison ha affermato che tra le domande a cui lui e gli altri teologi sono stati chiamati a rispondere ce ne sono alcune che invitano ad una riflessione davvero importante. Ad esempio: Come il popolo e la religione cattolica reagirebbero all’idea di diverse incarnazioni del Cristo in altri pianeti dell’universo? Cos’è la vita? Qual è la linea di confine tra uomo e alieno? Quali sono le possibilità che esista vita su altri mondi?

Il Dr. Andrew Davison prima di passare alla teologia era uno scienziato e ha conseguito lauree e dottorati sia in scienze naturali che in teologia.

Ma cosa succede? Correlazione tra il Cristo e gli alieni? Possibilità di vita su altri pianeti? Riflessioni sul fatto che la reincarnazione sia un dato di fatto? Evidentemente non è più possibile per i poteri forti poter continuare a nascondere certe verità, gli eventi infatti hanno fatto ormai il loro corso e le nuove generazioni sembrano avere una coscienza particolarmente diversa da quelle passate, e confermarlo è proprio lo studio qui preso in esame. Peccato che l’interpretazione delle conclusioni sullo studio siano state, in maniera evidente, volutamente manipolate. Questo ovviamente per i soliti motivi che già conosciamo.

Secondo la ricerca infatti, le persone che più probabilmente credono nell’esistenza degli alieni avrebbero una  bassa adesione ad una religione specifica ma un forte desiderio di trovare un senso alla vita. 

L’obiettivo dello studio a quanto pare sarebbe stato quello di valutare l’interesse dei fedeli e l’apertura della ricerca scientifica rispetto alla scoperta di vita extraterrestre, ed in conclusione gli studi sembra abbiano dimostrato una particolare correlazione tra fede, religiosità e l’idea degli “alieni”, cercando di fare intendere come cosa giusta il voler continuare a correlare la ricerca della realtà extraterrestre a questioni di fede e credenza, slegandola da una metodologia scientifica nel senso più vero del concetto.

Tramite lo studio infatti i teologi mostrerebbero che sia la fede legata ad una religione, che sia quella associata agli alieni, deriverebbero da uno stesso impulso umano. Da un certo punto di vista, il concetto non sarebbe neanche del tutto errato, peccato che nessuno però si sia preoccupato di chiarire che seppur la fede possa inizialmente aiutare, pur derivando da un impulso slegato ad ogni apparente logica oggettiva, ciò deve servire soltanto come punto di partenza appunto, per poi procedere necessariamente ad una ricerca seria, che miri alla raccolta di prove concrete e comprovanti, evitando di barricarsi tra dogmi e primitivi preconcetti come è stato fatto finora con le religioni. Si perché il fatto che le nuove generazioni cerchino negli alieni dei punti di riferimento in sostituzione delle religioni, non significa affatto che l’approccio debba comunque rimanere quello di una cieca credenza che ha portato solo a continui fallimenti. 

Nulla di nuovo insomma, il solito approccio divulgativo fatto di mezze verità, contraddizioni, distorsione dei concetti  e mescolanze varie, allo scopo di raggiungere tramite la confusione e il disorientamento del lettore ad una sorta di manipolazione volta al reindirizzare verso determinati pensieri conclusivi errati.

Si perché uno dei metodi più efficaci di “Disinformazione”, è quello volto ad occultare la verità attraverso il “comunicare le cose a metà”, così che si è sicuri di non dare notizie false e con la consapevolezza che queste vengono sostenute da fonti attendibili, così che il soggetto, sia per ignoranza che per paura, possa essere condotto a credere di essere giunto ad una propria errata interpretazione piuttosto di aver ricevuto un’informazione non completa. Una tecnica che affiancata a quella che usa sfruttare le emozioni, è possibile provocare un corto circuito su un’analisi razionale e quindi eliminare il senso critico dell’individuo. Una tecnica, che utilizza l’uso del registro emotivo, la quale agevola l’accesso all’inconscio, per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, come anche compulsioni, o induzioni di particolari comportamenti.

Uno studio quindi ben utile a chi ha cercato da tempo di nascondere e distorcere la verità, rappresentando peraltro solo l’ultimo dei passi intrapresi tra la NASA e i teologi.

Tale rapporto infatti risulta essere almeno decennale. Tutto è nato infatti, almeno ufficialmente, nell’ormai lontano 2014 quando la NASA assegnava al CTI una sovvenzione di ben oltre un milione di dollari. Uno studio che, come vi dicevo, terminava proprio nel 2017, anno in cui iniziò la divulgazione massiva riguardo l’esistenza dei cosiddetti UFO e l’alta possibilità di correlazione a tecnologia non terrestre. Sarà un caso? 

La Nasa, insomma, avrebbe avuto necessità da parecchio tempo di imbastire possibili scenari sulle “implicazioni sociale dell’astrobiologia”

Ma cos’è l’astrobiologia? Questa è un ramo della scienza che si occupa dello studio dell’origine, evoluzione e distribuzione della vita nell’Universo. È un approccio multidisciplinare che trae beneficio dalle conoscenze che provengono da fonti scientifiche distinte come la biologia, chimica, astronomia, geologia, planetologia, e genetica. Praticamente è la scienza che si occupa della ricerca di vita extraterrestre, e Davison è stato chiamato dalla NASA proprio perché specializzato in tale disciplina.

“Il rilevamento della vita aliena potrebbe avvenire tra un decennio, nei secoli futuri o forse mai, ma se o dove accadrà, sarà utile aver riflettuto sulle implicazioni in anticipo”, scrive Davison.Le tradizioni religiose sarebbero una caratteristica importante nel modo in cui l’umanità affronterebbe le conferma della vita altrove” ha scritto ancora Davison sul sito dell’Università di Cambridge, “per questo motivo, fa parte dell’obiettivo della Nasa sostenere il lavoro sulle implicazioni sociali dell’astrobiologia. Sto realizzando infatti un’indagine sui temi principali della fede cristiana dal punto di vista della vita altrove nell’Universo. Penso al suo rapporto con le dottrine della creazione, del peccato, della persona e dell’opera di Gesù, della Redenzione, della rivelazione e dell’escatologia. Finora la mia attenzione si è concentrata principalmente su ciò che i teologi chiamano cristologia: la discussione su chi fosse Gesù, e in particolare su cosa significa ritenerlo insieme umano e divino. Ora, vista l’elevata probabilità che esista vita aliena, c’è una domanda teologica a cui dare risposta, e riguarda la prospettiva della vita su altri mondi: dobbiamo pensare a molte incarnazioni di Gesù o solo a quella di cui parlano i teologi classici”.

E la chiesa? Come si è posta fino ad oggi in relazione alla possibilità che esistano civiltà aliene? 

Beh innanzitutto va prima detto che tali interrogativi posti sul tavolo di teologi e appartenenti al clero di mezzo pianeta non sono cosa nuova. Esiste infatti una simile riflessione di gruppo soprattutto negli ambienti cattolici europei. Si veda il Progetto ALTRO (Otros mundos, Tierra, Humanidad y Espacio Remoto – Altri mondi, Terra, Umanità e Spazio remoto) guidato dal padre gesuita José Gabriel Funes, astronomo ed ex direttore dell’Osservatorio Vaticano, il quale interpellato sui rapporti tra astronomia e fede ha più volte ribadito della possibilità di vita extraterrestre: “A mio giudizio questa possibilità esiste. Gli astronomi ritengono che l’Universo sia formato da cento miliardi di galassie, ciascuna delle quali è composta da centinaia di miliardi di stelle. Molte di queste, o quasi tutte, potrebbero avere dei pianeti. Come si può escludere che la vita si sia sviluppata anche altrove? Questo non contrasta con la nostra Fede, perché non possiamo porre limiti alla libertà creatrice di Dio. Come esiste infatti una molteplicità di creature sulla Terra, così potrebbero esserci altri esseri, anche intelligenti, creati da Dio. Per dirla alla San Francesco, se consideriamo le creature terrene come fratello e sorella, perché non potremmo parlare anche di un fratello extraterrestre? Farebbe comunque parte della creazione”.

Il Papa attuale invece ha detto in modo molto chiaro che se incontrasse un marziano non gli negherebbe i sacramenti, frase a mio avviso alquanto sibillina, perché forse, senza voler forzatamente fare delle speculazioni, nasconde la convinzione che la chiesa sappia più di quanto pensiamo sugli extraterrestri. D’altronde come poter ignorare l’incontro avvenuto tra Papa Giovanni XXIII e delle delegazioni extraterrestri? Un fatto storico oramai, ampiamente comprovato da importanti documenti e testimoni altamente credibili come il segretario personale del papa stesso, Francesco Capovilla. La notizia venne pubblicata addirittura sul giornale britannico e dal Sun nel 1985.

Il segretario descrive così quell’incontro: “Il pontefice camminava nei giardini di Castel Gandolfo, in una giornata di luglio del 1961, quando apparvero delle luci sopra di noi, delle luci blu, arancioni ed ambrate, difficili da descrivere, poi accadde per noi l’impossibile. Ci rendemmo conto che si trattava di luci di astronavi a forma di dischi che si muovevano in assoluto silenzio. Erano tutte allineate, erano molte, ad un tratto una di loro si staccò dalle altre e si avvicinò. Si aprì il portellone e ne uscì uno di loro, dall’aspetto umano. Aveva una luce attorno ad esso. Il papa si inginocchiò, dopo si alzò e si avvicinò a lui.”

Papa Giovanni XXIII insieme al suo segretario personale Francesco Capovilla

Ma perché tutta questa urgenza nel volersi preparare all’ eventuale necessità di comunicare al popolo terrestre che esistono altre civiltà su altri pianeti? 

Beh per intanto, come si sta constatando tramite i documenti video-fotografici e le testimonianze dei civili, e come stanno confermando il Pentagono, la Marina e il governo USA, le incursioni “UFO” sono sono molto aumentate specialmente in questo ultimo decennio. Un’incidenza avvalorata dai vari comunicati ricevuti da molti contattisti, come quelli ricevuti da Eugenio Siragusa e Giorgio Bongiovanni, noti e considerevoli per la loro grande attendibilità e coerenza mostrata nel tempo. Comunicati in cui civiltà extraterrestri hanno iniziato da qualche anno ad avvertire ufficialmente, rivolgendosi soprattutto ai potenti della Terra, di un imminente atterraggio massivo che avverrà sulla Terra, forzatamente costretti dalle condizioni catastrofiche verso cui stiamo dirigendo noi stessi e l’intero Pianeta. 

Dall’altra parte invece, abbiamo le esplorazioni spaziali che aumentano a dismisura, e le tecnologie utilizzate sempre più sofisticate e potenti, le quali stanno amplificando esponenzialmente il timore dei governi di finire con l’ottenere prove ancora più incontrovertibili che non potrebbero più permettere di essere celate al popolo. 

È prevista in effetti, una varietà di missioni spaziali nel 2022, comprese le esplorazioni di Marte, della Luna e di un mondo inesplorato a forma di patata nella fascia principale di asteroidi tra Marte e Giove. Entro l’estate sono attese le prime immagini e dati dal James Webb Space Telescope, lanciato il giorno di Natale dalla NASA nello spazio, un oggetto che potrebbe cambiare sostanzialmente il modo in cui guardiamo l’universo. Il James Webb Telescope è stato descritto come una “macchina del tempo” poiché potrà permettere di guardare indietro alle prime galassie nate nell’universo primordiale più di 13,5 miliardi di anni fa, con l’obiettivo dichiarato di svelare i misteri di buchi neri supermassicci, mondi alieni vicini o distanti, esplosioni stellari, materia oscura e altro ancora.

“Ciò che mi ha davvero sorpreso dei risultati è che potremmo realisticamente trovare segni di vita su altri pianeti nei prossimi 5 anni”, ha detto Caprice Phillips, una studentessa laureata presso l’Ohio State University, che condividerà presto i risultati preliminari ottenuti dal telescopio.

“L’umanità ha sempre contemplato le domande: Siamo soli? Che cos’è la vita? La vita altrove è simile alla nostra?”, ha detto Phillips. “La mia ricerca suggerisce che per la prima volta abbiamo le conoscenze scientifiche e le capacità tecnologiche per iniziare realisticamente a trovare le risposte a queste domande”.

Il James Webb Space Telescope (JWST) della NASA orbiterà intorno al sole a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. (Credito immagine: alex-mit tramite Getty Images)

Si stanno inoltre trovando numerosi siti potenzialmente abitabili in altre parti del nostro sistema solare, grazie alla scoperta di moltissimi “esopianeti”, vale a dire quei pianeti intorno ad altri soli. Ora sappiamo infatti che tali pianeti sono una caratteristica molto diffusa, e ciò significa che anche le culle in grado di ospitare vita aumentano significativamente, con almeno 10 miliardi di miliardi di pianeti simili alla Terra attorno a stelle simili al Sole nell’universo osservabile (senza tenere conto di tutti i pianeti piuttosto non simili alla Terra che potrebbero anche essere in grado di sostenere la vita). Tutto questo non ha fatto altro che accrescere e affermare la consapevolezza che la vita non è chiaramente impossibile e i luoghi in cui ciò potrebbe accadere sono appunto straordinariamente numerosi.

Conclusione? Beh, come di gran lunga compreso e dimostrato che i governi sanno già da tempo tutta la verità che riguarda la visita Extraterrestre, così come anche la chiesa, non possiamo far altro che assumere la consapevolezza di essere dei semplici spettatori di un tragi-comico teatrino. Uno sceneggiato neanche così bene orchestrato, dove la regia si ritrova costretta ad eseguire continuamente evidentissimi cambi di copioni e strategia per via di dinamiche per nulla controllabili o prevedibili. Una grossa messa in scena dove gli attori fingono di non conoscere realmente la verità, allo scopo di poter avere domani la scusante perfetta per procedere in modalità altrimenti non concesse. Come potrebbe d’altronde un popolo, semmai venisse a conoscenza della effettiva natura benigna di queste civiltà extraterrestri, autorizzare un qualunque tentativo di attacco offensivo a questi diretto, o comunque desiderare di voler rifiutare un’amicizia, tanto sacra quanto indispensabile, per il prosieguo di una civiltà ormai da se stessa condannata all’estinzione. 

Ciò di cui necessitiamo urgentemente come uomini è il dover recuperare quella giusta dimensione di creature piccole e fragili davanti ad un incommensurabile scenario di miliardi e miliardi di galassie, eliminando quella ridicola, tanto quanto pericolosa, arroganza di voler continuare a porre limiti ad una Forza creante illimitatamente potente che mai potremmo, di questo passo, riuscire nemmeno solo ad immaginare.

Così come urge il dover al più presto raggiungere quella potente e salvifica consapevolezza che nulla ci appartiene senza il doveroso e giusto rispetto, neanche la nostra stessa esistenza. 

Sante Pagano, 06 Gennaio 2022


PER APPROFONDIRE:

https://www.thebongiovannifamily.it/

https://www.piergiorgiocaria.it/it/


FONTI:

https://www.media.inaf.it/2021/12/31/cold-scale/amp/

https://www.futuroprossimo.it/2021/12/teologi-vita-extraterrestre/?fbclid=IwAR2K2ik0N6OeAGVGvBUHWzIZk2BNy0tyZWgb7-Q7RN0GueT_u-hX5TVwfFc

https://misterobufo.corriere.it/

https://www.divinity.cam.ac.uk/researchareas/newsandimpact/astrobiology

https://www.thetimes.co.uk/article/heavens-above-nasa-hires-priest-to-prepare-for-an-alien-discovery-sdczvwgqm

https://churchleaders.com/news/413618-nasa-enlisted-theologians-to-study-faith-implications-of-alien-life.html/2

https://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/interviste/2008/112q08a1.html

https://www.sciencedaily.com/releases/2021/04/210416194922.htm

https://www.avvenire.it/agora/pagine/fratello-alieno-teologi-nasa-ed-extraterrestri

https://www.scientificamerican.com/article/belief-in-aliens-may-be-a-religious-impulse/

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